martedì 19 agosto 2008

DECOLOGO PER ASPIRANTI SCRITTORI


Questo è il decalogo che ogni aspirante scrittore dovrebbe seguire.io l'ho trovato per caso su internet e mi è piaciuto, in quanto sono parole vere. vi posto anche il decalogo secondo KEN FOLLET(di cui io non sono tanto d'accordo.)

ditemi le vostre impressioni e quale decalogo è più vicino a voi.



DECALOGO PER ASPIRANTI SCRITTORI


1.Si può diventare grandi scrittori anche scrivendo soltanto di domenica, ma nessuno scrittore della domenica è mai diventato grande.
2. Abbi cura della grammatica e della sintassi: ti ricompenseranno
3. Chi non rilegge i suoi scritti li lascia pieni di errori.
4. La vera spontaneità si raggiunge attraverso la disciplina.

5. La miglior disciplina è la lettura. Quindi, leggere è indispensabile.
6. Non illuderti: tutto quel che si può dire si può dire semplicemente.
7. Se non è chiaro non è ben scritto.
8. In un libro ben fatto non esistono parti di raccordo.
9. Racconta a tutti la trama del tuo libro, ma riserva il finale solo a quelli che lo comprano
10. La stessa cosa vale per i decaloghi, quindi: la regola 10 è nel manuale




DECALOGO SECONDO KEN FOLLET

1) Prosa elementare, innanzitutto.Mai scrivere difficile, mai costringere chi legge ad aprire il vocabolario. Perché il principale obiettivo dello scrittore dev’essere quello di far svagare il lettore, di inventare trame avventurose che lo trasportino in un’altra realtà. Il linguaggio non deve rappresentare un ostacolo, e perciò dovrà essere semplice. “La prima regola per uno scrittore è scrivere in modo semplice. Riterrei di aver fallito, se i miei lettori fossero costretti a leggere due volte la stessa frase o la stessa pagina per capirla”.


2) Definire un progetto.Mai partire scrivendo “Capitolo I” in testa al foglio. Procedere senza sapere dove si vuol e arrivare è il metodo migliore per perdere tempo e seminare il libro di errori e incongruenze. All’inizio, invece, sarà bene tracciare una scaletta di eventi che guideranno l’autore nel corso di tutta la trama.


3) Farsi consigliare da amici e parenti.Una volta buttata giù una scaletta, bisognerà sottoporre questo indice a diversi tipi di lettori: amici, ma anche lettori professionisti. “Dovreste chiedere sempre, a chi vi sta intorno, che cosa gli piacerebbe leggere”. L’idea di base del vostro libro dovrà essere addirittura riassumibile in una sola frase.


4) Connotare i personaggi.Una volta definita l’idea centrale della storia, bisognerà individuare i personaggi, con le loro caratteristiche fisiche ed emotive.


5) Il “labor limae”.In un thriller, il lavoro di lima durerà parecchi giorni, perché se un personaggio, nel corso della vicenda, si comporta in un certo modo, tutte le descrizioni precedenti dovranno preparare a quella reazione. Anzi, l’effetto di suspense nel lettore va accresciuto proprio tornando continuamente indietro, man mano che si va avanti nella scrittura, a correggere le scene precedenti per prepararsi a quella attuale.


6) Rigore nella documentazione.La ricostruzione storica dovrà essere fatta con molta attenzione. Per questo, l’attività di ricerca sarà un momento decisivo nella preparazione del libro. Anche perché proprio il vaglio di testi e di fonti è una preziosa occasione di ispirazioni. Follett ammette di servirsi di ricercatori professionisti che gli forniscono non solo dati storici e schede accurate sulle vicende che intende trattare, ma anche testimonianze, indagini personali, interviste e curiosità varie.


7) Preparare una sinossi.Dovrà essere una specie di indice di almeno 25 pagine, e contenere un riassunto dei vari capitoli. A questo punto cominceranno le “consultazioni”. Dagli agenti letterari agli amici, dai parenti ai colleghi. L’importante sarà raccogliere più commenti possibili. Alla fine di questa operazione collettiva l’indice andrà probabilmente riscritto, prendendo in considerazione i suggerimenti ricevuti.
Il primo capitolo.Per Follett è la parte fondamentale di un libro. Dal momento che da esso dipenderà la scelta del lettore di andare avanti o lasciar perdere il romanzo, ed è lì che concentra quanti più elementi possibili. Uno sforzo nel quale impiega circa sei mesi, più di quanto occorra per scrivere tutto il resto del libro. Da subito va messo in atto un principio basilare di tecnica di scrittura: un radicale colpo di scena ogni quattro, al massimo sei pagine. E l’effetto di legare il lettore è assicurato. Una regola obbligatoria per lo scrittore americano, che confessa di averla appresa da “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austin, e di aver poi ritrovato nei racconti di Dickens.


9) Cercare un editore.Per Follett non è affatto il momento più difficile. “Un buon libro si riconosce”, sostiene lo scrittore. “E anche se difficilmente potrà capitarvi ciò che è successo a Nicolas Evans, [ l'autore de "L'uomo che sussurrava ai cavalli" N.d.R.] immediatamente ricontattato da un editore letteralmente impazzito dopo la lettura dei primi due capitoli del suo manoscritto, non dovrebbe essere troppo difficile farvi fissare un appuntamento da un agente”. Buttatevi dunque a capofitto nella nostra Pagina degli Editori, e… buona fortuna!


10) L’anima del successo: la pubblicità.Non ha nulla a che fare con le tecniche di scrittura, ma Follett la include tra i segreti del successo. La pubblicità, nel suo caso, comincia già dopo aver completato la scrittura del primo capitolo. Da quel momento, agenti, editori, collaboratori, iniziano la promozione del libro. E lui stesso trascorre circa due mesi tra Stati Uniti ed Europa per parlare della sua prossima pubblicazione e stringere accordi di distribuzione. È un po’ quello che suggerisce anche il nostro Luca Masali nel suo articolo Autori e Editori. L’avete letto? No? Non fatevelo sfuggire: è davvero illuminante.


FATEMI SAPERE.

IN BOCCA AL LUPO A TUTTI

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